lunedì 31 gennaio 2011

il papi e le guerre "pubiche"


non di me, ma di ciò che sta accadendo intorno a me, anzi intorno a tutti noi, di qualsivoglia colore politico.
la vicenda che vede implicato - fino a dimostrata e incontrovertibile innocenza - S.B. , non si limita ad essere solo una boccaccesca storia di letto, di fellatio e cunnilingus. l'aspetto più grave non attiene i codici, ma i nostri orizzonti culturali.

in 30 anni di televisione commerciale le nostre coscienze sono state azzerate, narcotizzate, tramortite. il presente è diventato un cartamodello bidimensionale, il passato presentificato dai media (televisione in primis), il futuro la discarica del qualunquismo, dell'accidia.
imbambolati da questo enorme e lucciante luna park, nel quale ogni divertimento è imbonito, l'altro diventa merce, e come tale, quando si rompe e quando ti rompe, può esser agevolmente sostituito.

aveva ragione a. huxley che ne "il mondo nuovo" aveva presagito che non sarebbe stato un Grande Fratello a renderci schiavi, ma questa diffusa promessa di divertimento, di disimpegno, di delega 24hours a day delle nostre responsabilità. tutto gira intorno ad un principio del piacere che, al punto in cui siamo, non ha neanche bisogno di contrapporsi al principio di realtà per esistere.

in quest'ottica anche il corpo delle donne diventa merce, svago, mentre il Re, trasgredendo ogni regola sula quale si fonda la nostra società di diritto, alla stregua di un monarca assoluto, si permette di far vacillare i pilastri sui quali abbiamo costruito un barlume di cultura laica, democratica, aperta alle differenze.
il nucleo magmatico del suo potere non riposa nele istituzioni colluse che ne consentono l'agire, ma nelle nostre menti che dicendo di tollerare segretamente invidiano.

chi tra di noi non vorrebbe fare ciò che fa Re Silvio, chi tra di noi s'alzerebbe per gridargli "chi non ha peccato scagli il primo perizoma!!" :-).
è l'onnipotenza, la nostra inconfessabile onnipotenza, che trova il suo corrimano in questo piccolo cesare.

ci vorranno anni, decenni, per riparare il danno culturale prodotto dal papi, per ristabilire le regole del gioco democratico, per far entrare nelle zucche della gente che l'altro esiste non come appendice dei nostri bisogni, ma come Altro da me, che chiede rispetto e comprensione.

quel che è peggio è credere che nulla possa cambiare e che nulla cambierà. questo è il danno peggiore prodotto dalla società dell'intrattenimento.

a vent'anni hai già smesso di sognare.
lo leggo negli occhi dei miei studenti. ha 30 anni hai stretto sodalizio con mammona e sei aperto ad ogni compromesso. a 40 anni firmi il contratto che marchionne ti impone perchè hai paura di perdere il posto di lavoro e di non potere pagare le rate sul tuo televisore al plasma che hai comprato per vedere le immagini di una vita che non vivrai mai.

questa non è una repubblica fondata sul lavoro, ma fondata sulla fellatio.
a chi verrà lasceremo un mondo di merda, però potrà gustarselo in HD, high definition.
beati loro, noi ci siamo accontentati dell'anal..ogico.