lunedì 21 maggio 2012

tra le righe, dentro le righe

c'è da dire che ho un gran culo.

vado per i cinquanta e ho ancora qualche amico. se li conto arrivo a tre, ultimamente direi quattro. ma ne ho uno che conosco dai tempi delle superiori, dalla prima superiore.
diciamo che avrei dovuto essere in seconda e se così fosse stato non l'avrei mai conosciuto però l'ho conosciuto e ora posso fare una pernacchia retrò al destino.

questo signore di cui parlo, composto nei modi, affabile, benvestito, è per me un fratello. lui mi chiama ancora caro amico ma è perchè gli piace l'understatement e come dargli torto. qualche batosta l'ha avuta pure lui e qualche gliel'ho inferta pure io con la mia sfuggevolezza.

quando leggo le cose che ho scritto lui c'è sempre, perchè per me l'amicizia ha la sua faccia.
questo post l'ho scritto perchè stavo leggendo un romanzo che ho scritto dieci anni fa e sul quale sto lavorando oramai da un decennio. l'ho corretto e ricorretto fino alla nausea e ogni volta è un piacere trovare questo mio amico tra le righe, dentro le righe.

io col passare degli anni sono diventato pudico e scrivere dei miei sentimenti è un casino, preferisco parlare di me inventando personaggi. è una via più tortuosa ma anche più suggestiva.
non voglio snocciolare ricordi, aneddoti, voglio solo dire che sono fortunato perchè spero di accumularne altri.

niente di più ma neppure niente di meno.