mercoledì 23 marzo 2011
il fondo del barile
il fondo del barile è arrugginito, chiazzato di muffa. il ferro si sfoglia, si sbriciola. una pozzettta d'acqua di color marrone non è ancora stata assorbita.
quando il barile cade lungo il declivio è tutto un clangore che si spande nell'aria. cade e s'ammacca, rotola e rimbalza. s'arresta per via di un tronco, forse è uno roccia emersa, da qui non distinguo.
il sole che tramonta illumina il barile di sghimbescio. è patetico, ma conserva pur sempre una certa grazia. della scritta di cui si pavoneggiava è rimasto poco. una S color dell'oro e una E nera come il succo di una bacca.
altri bidoni lo attendono, gli uni riversi sugli altri, certi cupi, alcuni di latta che riluce, parecchi senza coperchio, pochi con.
cosa conteneva?
olio denso di olive del nostro meridione. forse.
olio nero cavato fuori da parecchie macchine. forse.
cento litri di lacrime. forse.
cento chili di farina bianca per fare il pane croccante.forse.
cento chili di petali di rose regalate.probabilmente.
parecchi ninnoli appartenuti ad un vecchio signore con i capelli bianchi.probabilmente.
un sospiro lunghissimo. quasi sicuramente.
un pennino e un calamaio per scrivere questo blog. certamente.
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