mercoledì 1 dicembre 2010

Candido... ma non di voltaire


Parola d'ordine : candore. Solo il candore spezza le ossa all'ipocrisia, al calcolo, alla corta gittata di molti nostri pensieri e azioni.
Il candore l'ho incontrato rare volte nella mia vita. Credo sia un dono, un po' come aver fede, oppure sputare molto distante, fare la caccona con regolarità, usando al massimo due strappi di carta igienica.
Il Candido è come Mister Magoo, si muove tra muri pericolanti, buche e trappole, conservandosi vergine in un mondo di pigliaedainculo.
Io non lo sono, a volte magari pecco di ingenuità, che è la prima release del candore, una specie di candore pieno di bugs, di troyans, di malware, di caccole informatiche.
L'altro giorno mi è stato detto che vedo il buono nella gente. Ho lasciato transitare questa riflemozione e ci ho pensato sopra. Ma sì, dai, un po' è vero, altrimenti non mi sarei scelto 'sto lavoro da Sigfrid Von Nibelunghen (vedi > Sturmtruppen) che mi sono scelto. Nella versione beta del candore, ossia l'ingenuità, è implementata una certa coglioneria che sarebbe davvero un peccato conservare tutta per sè. Il buono lo vedo, ma vedo pure il cattivo. Sul cattivo mi astengo perchè non mi spaventa. Il buono lo annaffio con una certa frequenza, perchè richiede cura e gratuità.
Il cattivo non lo temo per via del fatto che di solito la furbizia, la malizia, il retrogusto di certe parole sono come la catena del cane che sta attaccato alla cuccia della stupidità.
Il candido non è uno sprovveduto, anzi spesso è un uomo molto intelligente, un vincente. Diciamo che nella favola di Esopo farebbe la parte dell'uva e non quella della volpe. Il cretino sta sotto e fa la volpe e pensa di fottere l'ingenuo. Si sente leone: lupus stabat superior.
Una cosa è certa: ha calcolato male la pendenza del ruscello, perchè il candido si sottrae allo sbranamento facendosi guardare negli occhioni. Lì si riflette la tua immagine, quella della volpe che spicca il salto e non ce la fa. Nei tuoi si specchia la sua, quella di uno che non ha neppure bisogno di essere ingenuo, perchè sta un passo avanti, che non è quello del successo, del denaro, dell'apparire, ma che è quello dell'essere senza la fatica di essere, senza vedersi vivere per dirsi che si vive.

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