domenica 31 luglio 2011
Anghiari
anghiari è un luogo dell'anima.
sono arrivato ieri pomeriggio, zuppo di stanchezza e di dolore e le stradine strette, le case di mattoni e pietre a vista mi hanno accolto.
il paesino sta sulla sommità di un colle e da ogni lato contempli la valle sottostante. qui siamo in val tiberina, il tevere attraversa queste terre e a pochi chilometri c'è l'umbria.
umbria che significa ombra, lazio da latere, cioè nascondere. il mito greco narra che in lazio si nascose crono, padre di zeus, al termine della lotta tra gli dei dell'olimpo e i titani.
riassaporo la serenità, la voglia di stare in compagnia con i miei pensieri. mi sono portato libri da leggere, carte per scrivere ed è mia intenzione vistare questa valle. andare a monterchi e sansepolcro per vedere le cose di Piero, per inginocchiarmi davanti all'enigma della sua pittura che non si risolve mai in nessuna spiegazione. un po' come quella del nostro bramantino che nessuno caga in brera ma che è invece di una possanza mai vista.
un luogo dell'anima non è mai frastornante, non ti chiede di scordare, ma di ricordare con dolcezza. non chiede di distogliere lo sguardo dalle tue forre interiori, ma di cercarci dentro qualche fiore rimasto aggrappato alla roccia nuda.
anghiari è cordialità, letture fatte davanti a un caffè che raffredda, è la frescura di questa casa, i suoi muri spessi, le nuvole che all'orizzonte fanno le damigelle del sole.
baci a chi mi ama.
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