lunedì 15 agosto 2011

I pomodori di Anna


verso l'ora di pranzo sono tornato a casa per prepararmi qualcosa e sulla sommità della colonnina del cancello di ingresso ho trovato affastellati quattro pomodori dell'orto della signora anna e del signor franco, i miei vicini di casa.
pomodori rossi, maturi, con la buccia che ci si può specchiare.
qui mi hanno accolto come un naufrago e di questo sarò per sempre grato a questo paesello e a questa gente genuina.
ho conosciuto un po' di gente e quando passo per le vie strette e acciottolate è un susseguirsi di ciao andrea.
di tanto in tanto mi arresto e rivolgo lo sguardo tra i filari di case di pietra. la valle tiberina è lì, ai miei piedi e se mi giro c'è la valle sovara, in cui si insinua un affluente del tevere.
la solidarietà, la generosità sono le gemme del genere umano. non c'è libro che ti insegni questo, forse è frutto di qualche misteriosa combinazione cromosomica, forse è la terra che ci ospita. io non lo so, so poche cose.
una di queste è dentro i pomodori che mi sono stati regalati.
se ci accosti l'orecchio puoi sentirle anche tu quelle paroline. se ti va le ripetiamo insieme.

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