Sono lo zerbino del mondo.
Mica lo straccio
Col quale pulisci il tuo ego.
I miei occhi sono i fanali
Del cuore e servono per
Accarezzare le curve,
Stare fermo ai semafori.
O partire sgommando,
Quando la giornata
È quella giusta.
Tu stavi dietro un dosso
E perciò ho inchiodato di colpo.
Avrei potuto investirti
E poco ci è mancato.
Sono sceso e sentivo
Gli occhi palpitare,
Il cuore in subbuglio.
Ti ho chiesto chi fossi
Ma mi hai solo sorriso.
Ti ho detto: guida tu, dai.
Andando nel vento
Ti ho chiesto
Ancora il nome.
Ruggiva il motore
E mi è sembrato dicessi:
Vita.
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