mercoledì 14 luglio 2010

la lingua più affilata del mondo


ma sì, va, lo dico! che ho la lingua più affilata di una katana, ma che uso come fosse un coltellino sbuccia mele.
perchè lo faccio? per il semplice fatto che in quasi cinque decenni di vita ho coltivato la benevolenza nei confronti di chi amo o solo frequento. rare volte e con pochissime persone mi è capitato di usare la mia dialettica fino in fondo. rimango sempre affascinato dal racconto che l'altro fa di se stesso e/o del sottoscritto, anche quando non risponde al vero, o a malapena vi si avvicina.
c'è sempre qualcosa che mi intriga nel sentirmi detto e nel sentire l'altro che si dice. forse è proprio il racconto, perchè ogni racconto è una specie di camino accesso nella camera più accogliente della nostra anima.
sto ad ascoltare: mi piace, amo da morire ascoltare. mi piace rubacchiare frasi, spunti, riflessioni che mi paiono inedite. mi piace nutrirmi della diversa sensibilità e non mi sento mai deprivato, mai scalzato.
è come se alla mia tavola un posto fosse sempre vuoto e andasse colmato col racconto delle vite altrui.
ritrovo questa gioia nel costruire trame, nell'immaginare la vita altrui come se fosse la mia e nel trattare la mia come fosse quella di un altro. così sono costretto a cercare nuovi baricentri esistenziali, ad immaginarmi a spasso in una vita che con la mia poco o nulla ha a che fare.
per questo taccio e assai di rado faccio notare all'altro lacune e ombre. perchè mi piacciono anche quelle e trovo siano sacre proprio come le parti che invece vanno bene, quelle che pensiamo siano accettabili.
se dovessi scegliere la damigella d'onore del silenzio, sceglierei il racconto delle nostre vite. mi sembrerebbe una scelta ok, davvero ineccepibile.
ogni racconto pesca lì, in quel pozzo senza fine che chiamiamo silenzio. le parole sono secchi di acqua issati in superficie e sempre più spesso mi pare vogliano tornare proprio lì. dove il nero rende tutto indistinto, dove ogni rumore si spegne e da dove tutto parte per nutrirsi della luce dei giorni.

Nessun commento:

Posta un commento