sabato 31 luglio 2010

toccare il bordo


finalmente si parte, e poterlo dire in piena recessione si è già tra i fortunati.
quattordici giorni nel tentativo disperato di resettare la stanchezza di un anno.
bilancino? ma sì, vada per il bilancino!
oro e merda, come sempre, su ogni fronte. ma anche tanta consapevolezza in più, tanti libri letti, tanti ikkio, nikkio e sotokaiten nage. tanti sorrisi e tanti incontri. nuova scuola, un saggio in fermento.
ma anche tanta fatica, tanti "stai fermo un giro in prigione" come nel monopoli, tante rabbie inevase, tante cose pensate e molte non dette.
insomma, la vita, o quantomeno ciò che mi barbaglia in superficie e quel che m'agita in profondità.
oggi mi sento come uno che sta per toccare il bordo vasca di una piscina olimpionica. le vasche fatte: ho perso il conto, la fatica nei muscoli è grande, in certe ore insostenibile.
eppure, eppure sento che qualcosa si muove e io so cosa.
è lì, la vedo. è la mia verità, proprio quel che voglio e che camuffo, che sfuoco, che ci giro attorno.
ci sono uomini d'amore e uomini di libertà. forse io appartengo di più ai secondi, anche se la mia libertà getta le radici proprio nel riconoscimento dell'altro, in quanto altro da sè. ergo, immagino, suppongo, spero, ritengo sia amore, addirittura quello più alto, che mentre libera serve, che mentre serve libera.
a presto, a ferragosto o giù di lì.
un bacino ai miei lettori, un bacetto a me.
andrea

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